Archivio | aprile, 2012

Riflessioni di un debitore

27 Apr

E’ da un bel po’ che non ti dedico tempo, caro blog-diario…cosa sia successo non so spiegarlo. Certo è che l’ultimo periodo non è stato facile, mi sembrava di non toccare mai il fondo. Ogni giorno era peggio, drammaticamente peggio, di quello precedente. Negli ultimi dieci giorni mi sono sentito come una pentola a pressione che di lì a poco avrebbe potuto esplodere.

Solo dopo svariati giorni, caratterizzati dall’ansia, dal panico, dal dolore di una depressione per alcuni tratti incomprensibile, mi sono permesso di lasciarmi andare. Mi sono permesso di lasciare andare.

Merito forse del corso di rilassamento che sto facendo. Merito forse della ripresa della psico-terapia. Qualcosa ha iniziato a muoversi. Probabilmente, l’istinto di sopravvivenza che è presente in qualsiasi essere umano ha scatenato nuove dinamiche, quelle di un cuore che si apre, di un uomo che sente il bisogno di piangere, mentre rievoca ricordi anche molto lontani da oggi.

E’ stato bello liberarmi, ne sentivo il bisogno.

Sono un debitore. Non solo da un punto di vista finanziario, ma anche, se non soprattutto, da un punto di vista affettivo. Ho trascorso molto, troppo, tempo a rincorrere dei sogni di indipendenza economica, senza mai sapere quale fosse l’oggetto dei miei desideri. E’ stato come camminare a lungo senza mai avere una meta, senza mai giungere a destinazione. E seppur vero che tante volte conta più il viaggio della meta, è anche vero che un’idea su dove stai andando ce la devi avere nella vita. Uno scopo te lo devi trovare.

Gli scopi che mi ero prefissato erano lontani anni luce e non erano mai veramente definiti. E’ stato così che da un lato ero lontano dal raggiungere qualsiasi obiettivo e, al tempo stesso, mi sono allontanato da tutti. A partire dalle persone più care, quelle che per me contano davvero e che hanno un valore inestimabile.

In altre parole, mi sono finalmente reso conto di quanto abbia perso contatto con la realtà, prendendo le distanze dagli affetti, dalla famiglia, dalle cose semplici, che sono le più belle.

Non posso dare la colpa a nessuno, né  a me stesso, né, tantomeno, agli altri. Ci sono delle situazioni che si vengono a creare, tutto qui. Ed è inutile accanirsi. Bisogna lasciare andare e abbandonarsi ai momenti più belli, quelli più puri, quelli di cui sentiamo di aver realmente bisogno.

Ricomincia una nuova vita, senza troppi obiettivi ma con la voglia di vivere, di vivere davvero. Perché la vita dura poco. Chi può dire quanto tempo gli manca. E allora perché perdere tempo?